In un’intervista del Corriere della Sera, Heinrich August Winkler, uno dei maggiori storici tedeschi, profondo conoscitore della Repubblica di Weimar, sprona l’Occidente democratico a difendere Kiev se non vuole negare se stesso. Condanna la Russia che, invocando una tradizione imperiale, non ha il diritto di espandersi a danno di altre nazioni, prescindendo dal principio dell’autodeterminazione dei popoli. E sottolinea come la reazione tedesca all’aggressione militare di Mosca costituisca una svolta epocale perché rappresenta il superamento del senso di colpa verso i russi che perdurava dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, avverte lo storico, la lunga strada della Germania verso Occidente deve ancora continuare.