Negli ultimi due decenni, gli oggetti sono diventati sempre più rilevanti per gli studi storici come il focus primario della ricerca che discute le relazioni interculturali. Gli oggetti sono prodotti, usati, modificati, conservati e distrutti secondo contesti politici e culturali storicamente specifici, fornendo così ai ricercatori informazioni e intuizioni sul loro background originale. Tuttavia, possono anche far luce su una vasta gamma di incontri interculturali quando la loro mobilità viene messa in evidenza. Gli oggetti possono essere spostati comprando, dando, barattando e vendendo, prendendo in prestito o rubando, raccogliendo e disperdendo, oltre ad essere modificati, riparati, rimodellati, riproposti e distrutti nel processo. Il Mediterraneo, come barriera e come luogo d’incontro di diverse comunità, e come scena di esperienze conflittuali di trasformazione culturale, politica, economica e sociale, si presta facilmente a questo tipo di analisi storica. Il workshop “Travelling matters: rereading, reshaping, reusing objects across the editerranean” intende affrontare gli oggetti come fonti e soggetti della storia degli incontri interculturali in modi innovativi. In primo luogo, intendiamo discutere di oggetti che scorrono in tutte le direzioni, evitando così il tipo di prospettive ristrette che si trovano nello studio di percorsi a senso unico, come da Nord a Sud o da Est a Ovest.
Gli organizzatori intendono pubblicare una selezione peer-reviewed degli articoli della conferenza; relatori accettati I relatori accettati dovranno fornire una bozza di 2.000 parole entro il 15 luglio 2022.
Per dettagli, si veda il pdf qui allegato.